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Un video che rivela l’interesse di Nokia per le nanotecnologie.

Un cellulare indossabile, un orologio cellulare, un’agenda orologio, boh…? Ditelo a modo vostro, ma rimane comunque qualcosa di strabiliante!

un esempio di font“Levatemi il necessario, ma non toglietemi il superfluo”. Scoprendo questo sito ci è venuta in mente una battuta di un vecchio film di Nanny Loy. Proprio vero, ci sono cose all’apparenza inutili che ci regalano inspiegabili soddisfazioni: una di queste è poter scaricare nuovi fonts per i nostri scritti in digitale…

sbizzarritevi!

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Letteralmente a bocca aperta! Questa è la prima impressione che ci ha fatto questo nuovo software creato dal solito geniaccio di turno che oggi porta il nome di Blaise Aguera y Arcas. La sua applicazione, venduta a Microsoft, si chiama Seadragon e permette il rendering e la visualizzazione di foto ad altissimi livelli di definizione con la possibilità di effettuare lunghissimi zoom. Provate ad immaginare di avere in una sola foto un intero libro. Tanto per rendere l’idea.

Con la tecnologia di Seadragon Gates e soci hanno partorito un interessante progetto nominato Photosynth. Il software permette di navigare in un ambiente 3d ricostruito interamente attraverso degli scatti fotografici. Le spiegazioni stanno a zero! Meglio il video!

Per chi ne volesse ancora qui c’è la ricostruzione fotografica della Basilica di San Pietro

A margine di tutto vi consigliamo di fare un giretto sul sito ted.com sul quale abbiamo trovato il materiale video. Con tutti i talk presenti siamo sicuri che avrete modo di perdere una giornata di lavoro.


Essere discepoli del brand di Cupertino a volte può dare alle testa. Inizi con un iPod e poi vuoi tutto il resto. E’ bello, funziona ed è figo. Ma qui si parla veramente di andare oltre. Quelli del sito di Apple Discount hanno voluto mettere alla prova il fanatismo dei clienti lanciando un Apple Imagination Contest. Provate ad immaginare quello che ne è uscito fuori. Dalla serie voglio tutto, ma proprio tutto griffato Apple noi vi postiamo l’immagine dell’iToast.

Eccolo in tutta sua bellezza! Forme essenziali e liscie, nel più classico dei colori. Marchio Apple in bella vista. La manopola per regolare il tempo di tostatura riprende il design dei lettori iPod. Da notare l’alimentatore in stile Mac Book. Naturalmente ogni fetta che tostate avrà il logo della mela morsicata impresso.

Noi l’avremmo fatto vincere ma si vede che la giuria aveva altre priorità.

Ecco la galleria completa dei prodotti che Steve Jobs non ha ancora immaginato.

il pinguino di linuxSiete fra quelli che guardano invidiosi gli amici/colleghi con il mac book? Fra quelli che si chiedono perché mai il Dio della tecnologia abbia voluto affliggere l’umanità con Windows Vista? C’è una soluzione ai vostri complessi. Si chiama Linux, ma molti di voi avete paura solo a sentirne parlare, lo sappiamo. “Come faccio con i miei programmi preferiti?”, “è difficile da usare?”, “come si installa?”. Queste domande bloccano molti utenti e li lasciano preda di Microsoft, noi vi diamo le risposte:

  1. Software. Se si fa eccezione per il CS3 di Adobe, i programmi utilizzati dalla maggior parte degli utenti Microsoft hanno un equivalente funzionale e scattante su Linux. Inoltre facendo una ripartizione dell’Hard disk, potete installare lì il vostro nuovo sistema operativo e conservare Windows per le esigenze estreme che dovessero verificarsi (noi vi consigliamo questa scelta).
  2. Utilizzo. Sfatiamo un mito: Linux non è difficile da usare. Ubuntu 7.10 è quanto più user friendly abbia mai visto. C’è tutto quanto siete abituati: il desktop, le icone, i wallpapers e tutto il resto. Con la differenza che con Ubuntu potete modificare gli spazi e lo stile del vostro desk come meglio credete, oltre alla possibilità di sfruttare una serie infinita di divertenti effetti grafici. La maggior parte dei programmi che vi servono sono già compresi nei pacchetti del sistema, basta solo cercarli con l’apposito tool nella barra applicazioni. Se non vi bastano potete cercarli nel web oppure (e questo è un vantaggio, non un problema!) utilizzare il terminale e installare ciò che desiderate imparando qualche semplicissimo comando. Altri comandi un po’ più complessi, volendo vi permettono di far tutto molto più velocemente di quanto siate abituati, per essi si trovano tante guide come questa. Ma attenzione: se non volete, potete utilizzare metodi tradizionali per compiere qualsiasi operazione!
  3. Installazione. Basta andare sul sito della distribuzione che vi interessa (es. Fedora, Debian, Ubuntu) e scaricare liberamente il sistema che come sapete è open source. In alcuni casi è necessario scaricare il file .iso e poi masterizzare il cd live per l’installazione. Durante la procedura vi sarà chiesto come partizionare il disco o i dischi rigidi del vostro computer. Ovviamente la partizione scelta sarà formattata, quindi ricordatevi di salvare i files che vi interessano o spostateli in un’altra partizione.

Da pochi minuti è online l’ultima release di Ubuntu, la 8.04. Lasciatevi travolgere dalla pinguino mania…

E-learning+Motion Capture+Guitar lesson=iPerform3d.

Suonare la chitarra è sempre stato il vostro sogno? Forse ora potrete realizzarlo. Gironzolando su Stumble Upon ci siamo imbattuti in questa nuova tipologia di insegnamento musicale a distanza. Si tratta di iPerform 3d, un sito dal quale è possibile scaricare un programma per imparare a suonare la chitarra attraverso delle video lezioni. Tutto qui direte voi? Il bello, se vi pare, è che le video lezioni non sono tenute da un insegnante in carne ed ossa ma dal suo avatar virtuale realizzato grazie alla tecnologia del Motion Capture applicata per lo sviluppo di videogame.

Tutti i movimenti dell’insegnante sono stati ripresi in maniera perfettamente realistica, compresi i movimenti delle corde della chitarra, fin nel dettaglio di ogni singolo bending.

Il vantaggio? Potete interagire a 360° con il vostro e-teacher, ruotandolo per andare a zoomare sulle sue mani, bloccandolo nei fraseggi più ostici, rallentando la riproduzione della performance, seguendo in real time il pentagramma dei riff.

A margine avrete a disposizione una libreria di lick che spazziano su tutti i generi musicali. Provate la lezione gratuita. Il resto è a pagamento. Let’s Rock!

Ancora martedì 15, ancora nella sede del Cattid della Sapienza. Ancora la Sun che prima di chiudere il seminario ci presenta il loro ultimo ritrovato. Da poco lanciati sul mercato, si tratta dei Sun Spot: Sun Small Programmable Object Technology.

Si tratta di piccolissimi sensori wireless alimentati a batteria capaci di attivare a distanza apparecchiature robotiche e meccaniche e per realizzare applicazioni creative. Alla Sun li stanno utilizzando per il monitoraggio medico, il tracking di spedizioni e l’home automation interattiva, monitoraggio delle acque.

Praticamente un passo in più verso il pervasive computing e la domotica. Il kit in vendita contiene due dispositivi stand alone e una base station. Ogni dispositivo dispone di accelerometro, sensori di temperatura e luce. Attraverso una porta usb è possibile caricare l’applicazione realizzata nel linguaggio Java.

Inutile dire le possibilità di impiego di questi apparecchi che ci scommettiamo saranno presto nelle case di ognuno di noi. Unico limite è la creatività. Alla Sun ne hanno montato uno a bordo di un razzo giocattolo ottendo dati sulla telemetria. Guardare per credere.

Martedì 15 Aprile, nel nostro amato Cattid è venuta a trovarci Sun. Larga parte del Technology day non era molto alla portata di un comunicatore, ma sicuramente più virato verso competenze ingegneristiche e informatiche (del resto il 90% del pubblico era composto da ingegneri e informatici). In questa prima parte si è parlato a lungo di Solaris, il sistema operativo open source sviluppato da Sun per le aziende, analizzando i pregi della nuova release in arrivo. La seconda parte dell’incontro è stata sicuramente più vicina ai nostri coni d’interesse. Abbiamo infatti sperimentato il progetto Wonderland, una piattaforma virtuale creata a immagine e somiglianza del Sun’s Menlo Park Physical Campus. I dipendenti possono muovere il proprio avatar all’interno dei spazi del campus, incontrare i colleghi, utilizzare degli schermi per lavorare insieme sui documenti, tenere video conferenze, condividere musica e immagini. E’ solo un primo passo, ma può rappresentare il futuro della collaborazione a distanza, creare nuovi scenari nel lavoro della pubblica amministrazione, forse anche nell’universo dell’e-learning. Se non vi fidate date un occhio a questa demo, poi fatevi venire un’idea…Wonderland

Siete di quelli che si stanno chiedendo cosa sia quello strano artefatto in basso a destra nella pagina? Si tratta di un codice a barre bidimensionale. Esatto! Funziona come i vecchi codice a barre che trovate su qualsiasi prodotto, ma invece di contenere informazioni solo sul lato orizzontale le riporta su entrambi i lati. Nel nostro è stato inserito l’url che punta su questo blog, per averlo sempre a portata di cellulare. I vantaggi? Può portare un maggior numero di informazioni e di varie tipologie. Può essere letto attraverso un’ampia gamma di dispositivi mobili, ma solo dopo aver scaricato una piccola applicazione. Provate con Kaywa Reader. Tutto gratuito!

Sappiate però che ne esistono in altre forme, sviluppati in maniera proprietaria e utilizzati a livello commerciale. Il primo tipo che vi proponiamo si chiamano ShotCode.

Il funzionamento è lo stesso! Questo che vedete punta sempre al nostro blog. Già molti brand come Coca Cola, Sony e Wolkswagen li hanno utilizzati per le loro campagne di marketing e sono compatibili con oltre 250 tipologie di cellulari. Unica differenza è che questi se li fanno pagare. Se volete esiste un’alternativa for free!

Se ne volete ancora ecco i BeeTag, chiamati così immaginiamo per la loro tipica forma a nido d’ape. Il bello è che possono essere facilmente brandizzati. Che ne pensate di questo con il logo BMW?

Se volete creare il vostro BeeTag personalizzato andate a provare questa piccola applicazione che mettono a disposizione. Potete salvare in formato .png e .pdf. Ricordate che si tratta solo di un tag per testarne funzionalità.

Se non avete capito nulla di quanto detto finora speriamo che questo video risolva i vostri dubbi!

Time Machiner

Oggi vi mostriamo un sito dalla semplicità imbarazzante ma che ci ha fatto sorridere per l’idea che ne sta alla base: permette di scrivere una mail al futuro, stabilendo la data in cui essa dovrà essere consegnata al destinatario. Rifletteteci: quante volte avete dimenticato di fare gli auguri a qualcuno? Uno strumento del genere è ben più di un promemoria: basta impostare il giorno, indicare l’indirizzo e-mail del vostro amico, e scrivergli un messaggio affettuoso. Certo non saranno gli auguri più spontanei che avrà mai ricevuto, ma sempre meglio di sentirgli dire “ti sei dimenticato ancora una volta”…

Per inviare la tua mail postdatata clicca sulla foto.



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